Auguro buon Natale a tutti, lo dico al vento, perché lo porti lontano senza fermarsi mai. Sono tante le persone che meritano di trascorrere un felice Natale, e forse troppe quelle che non lo festeggeranno, chi per colpa della guerra distruttrice, chi per dolore e tristezza, chi per una meschina malattia, chi per solitudine o pigrizia. Non sarà veramente Natale fino a quando l’oscurità combatterà contro il sole, e a Babbo Natale crederanno soltanto i bambini.
Buon Natale a chi non si ferma mai, e corre tra l’albero e i fornelli per un solo unico sorriso, quello dei bambini, dimenticando il tempo, la neve, le code al supermercato, come se tutto dovesse essere perfetto anche solo per un paio d’ore. Buon Natale a chi ha problemi sul lavoro, e non conosce il futuro, neppure l’immediato domani, ma nonostante tutto crede in ciò che vede e in ciò che fa, crede nella possibilità, nel sacrificio per una giusta causa, e non si arrende mai. Buon Natale a chi è stato sconfitto, a chi ha perso una partita e ora deve ricominciare, perché a volte si cade o si è distratti dal mondo, affascinante, luminoso, e non è facile tornare sulla strada, correre, rimediare. Buon Natale a chi osserva la malattia fare il suo corso, quella perfida che nemmeno ti guarda in faccia prima di mordere, tu costretto dal caso che designa le sue prede facendo loro sputare sangue, ma non conosco alcuno che abbia rinnegato la vita. Buon Natale a chi, la notte, ascolta il fischio delle bombe piovere come stelle cadenti, a chi trema di freddo, perché la polvere oscura i raggi del sole, e trema di paura, perché la guerra è una roulette russa senza vincitori. Buon Natale a chi non ha nulla, e vive al margine della strada, come una conchiglia in attesa di essere raccolta, e continua a pregare per un pezzo di pane, a sorridere ai passanti augurando buon Natale. Buon Natale anche a chi ha tutto, e non sa riconosce più quei veri valori, i piccoli pensieri nascosti tra le righe, che scaldano il cuore. Auguri a chi è solo, a chi piange un amico, a chi non ha regali sotto l’albero, a chi siede nel suo cantuccio, in disparte, a chi ha sbagliato ed ora chiede scusa, a chi ha deciso che forse è il momento giusto per cambiare. E Natale non è certo riempirsi lo stomaco, svuotare le tasche, portare a casa un bottino prezioso, il Natale non ha prezzo, non ha colore, non ha una forma. Natale è cucinare tutti assieme, con le canzoni di Natale in sottofondo, e montare la panna spruzzandola dovunque, e ridere come matti senza più smettere. Natale è correre a comprare gli ultimi regali, di nascosto, perché il pensiero sia racchiuso in un piccolo dono per tutti. Natale è commuoversi davanti ai bambini, che ringraziano il Babbo anziano vestito di rosso, non esiste, ma lo siamo un po’ tutti noi, nel nostro gomitolo di possibilità. Natale è ritrovarsi, dopo i viaggi e le avventure di un anno, allo stesso tavolo, come se nulla fosse mai cambiato, e raccontarsi, come si racconta una bella storia, perché un legame non si spezza e non si fortifica in un giorno solo. Natale è camminare per strada e addentrarsi nelle finestre chiare, che lasciano intravedere una tavola apparecchiata e le candele. Natale è ricordarsi di tanti piccoli grandi gesti che abbiamo sempre rimandato, per pigrizia, perché il tempo non c’era mai, ed è anche provarci, perché sappiamo che quei piccoli grandi gesti, quelle azioni che per noi sono un respiro, possono scrivere il Natale di una persona, e a volte la vita. Si cresce, si cambia, sì, anche in una sera, si ama di più, si prega di più, si ha forse più fiducia, un sentimento nuovo di pace, come se tutto fosse perfetto, un’illusione. Ecco, sì, siamo tutti più illusi. Come quando finisce un anno, e speriamo sempre che quello successivo possa cambiare il mondo. Ma chi ci vieta di vivere il Natale così com’è, nella sua immediatezza di sogno, nella sua piacevolezza e semplicità? Chi ci proibisce di lasciarci coccolare dalla festa, di canti di Natale dei bambini, dai messaggi di auguri delle persone care? Lo meritiamo, e lo dico con il cuore. Lo dico perché probabilmente dal Natale ci si aspetta splendore e squisitezza, un capolavoro magnifico come un affresco sul muro, ci si aspetta del buon cibo, un ottimo vino, un bel pacco sotto l’albero, ma non sarà così. Non per tutti. Perchè il Natale non è questo. Il Natale è qualcosa che senti dentro, un’atmosfera, una sensazione, della consistenza della neve, profumata come il soggiorno familiare addobbato a festa, dolce come un abbraccio. Il Natale non sta nel regalo, dentro la scatola da aprire, ma nel biglietto, quello che ogni volta mi manda in crisi, nello sguardo che ricerca l’altro per dirgli “Io ci sono”, nel bacio sulla guancia per dire “Grazie”, o nel silenzio di chi è troppo timido per lasciarsi andare. Il Natale non muore con l’ultima fetta di panettone, non finisce con la carta da regalo strappata e gettata sul pavimento, il Natale è forte, come una nuvola che solca il cielo, e forse ci accompagnerà sempre, se avevo il coraggio di ricordarlo.
Auguro a tutti un felice Natale, perché sia quello vero, quello onesto, quello semplice, magari a tratti teatrale, ma il più luminoso di tutti. È così che ci ha insegnato Gesù Bambino secolo fa, e ancora la ricordiamo, come l’essenza del vero Natale.
Auguri di Buon Natale a te, giovane blogger!
Grazie infinite! :))
Auguri Pennyna, un abbraccio a te e famiglia. Auguri a tutti 😉
Grazie mille da tutti! :))
Per un cuore grande come il tuo, un grandissimo abbraccio.
Buona giornata, meravigliosa Penny❣️
Grazie davvero per le belle parole! Felice giornata di Natale 😘
Buon Natale anche a te! 🎄🎆
Grazie infinite! Scusa il ritardo, ma non so come mai il tuo commento era finito in Spam 😉
Mannaggia! Non sei la prima che me lo dice 😰
Tanti auguri anche a te cari penny 🙂
Grazie mille! 🙂
era cara* penny 😀
♥♥♥
Buon Natale! 🙂
Grazie! :))
Che belle parole, tantissimi auguri di un felice e sereno Natale anche a te 😊🎄
Grazie di cuore! 😘
bella storia …
certo l’ultimo capoverso non è nelle “mie corde”
ma neppure troppo corrispondente alla realtà;
non esiste una giornata più consumisticamente lontana dalla spiritualità e dalla riflessione del 25 dicembre;
ciao 🙂
In effetti è vero… io non sono credente ma penso che il Natale dovrebbe essere diverso.. L’ultimo capoverso racchiude questa speranza 🙂
beh … diciamo che se dividiamo in due parti l’ultimo capoverso la prima la condivido … e sulla seconda che proprio non ci sono …
ciao 🙂