Era il terzultimo giorno della prima settimana della sua vacanza, e non sapeva se Matteo sarebbe rimasto fino alla fine. Ebbe modo di parlarci quella stessa mattina, e Matteo le sembrava un’altra persona. Questa volta era lui a guardare Alice, a cercare il suo sguardo, mentre i capelli rossicci volavano da tutte le parti. “Leggi?”, “Sì, ma non c’ho voglia”. Era certa di averlo visto accennare un mezzo sorriso. “Facciamo un giro?”. Matteo ci pensò un attimo, come se la proposta fosse così complicata da impedire una risposta immediata. “Va bene. Però non troppo lontano”, “Sì, certo”. Voleva chiedergli spiegazioni, sulle cure, sulla sua continua stanchezza. I suoi genitori non si esprimevano, erano impressionati dalla sua magrezza, ma più in là non osavano spingersi. Era arrivata a ipotizzare che fosse anoressia. E un poco era spaventata da questo, perché non era solo un problema con il cibo, era un problema più complesso che sicuramente non avrebbe potuto capire. Camminavano uno accanto all’altra, in mezzo alla confusione di gambe e piedi nudi che lottavano per un pezzetto di sabbia. E stettero in silenzio per un po’, concentrati per non perdersi, e Alice ne era certa: se si fosse allontanata Matt3o non se ne sarebbe accorto. “Non te l’ho chiesto, quanti anni hai?”, “Diciotto. Ne faccio diciannove ad agosto. Tu?”, “Diciotto anch’io. Ma lì compio a novembre”. Avrebbe voluto proseguire, ma non sapeva che cosa aggiungere. Erano giunti ad una scogliera che segnava la fine della loro strada sulla riva. “Scavalchiamo?”, “Boh, sediamoci e basta”, “Okay”. Lasciò passare Matteo, osservando attenta come le costole spingessero per uscire, per forare la pelle, e in quel momento si chiese se davvero scorresse del sangue nelle sue vene. Era goffo mentre puntava i piedi tra le rocce aggrappandosi in avanti con le mani, sembrava un gatto, con la schiena inarcata. Lo seguì dopo averlo lasciato proseguire un po’, e lo vide accomodarsi esausto su una roccia poco distante. “Ma che cos’hai?”, “Niente di grave di cui abbia voglia di parlare”. Lo aveva detto guardando l’orizzonte, come se stesse cercando di individuare la linea di separazione tra il cielo e il mare, e nello stesso tempo evitare lo sguardo di Alice. Lei non rispose, ma si sedette al suo fianco, sentendosi così fuori luogo, mentre tutti quanti passeggiavano e lei se ne stava lì con un mezzo cadavere accanto. Forse era così che doveva andare, pensò. Forse sono destinata a incontrare solo questo genere di persone. “Sei fidanzata?”. La domanda la colpì come una trave piombata sulle sue spalle. Era quella domanda che Alice odiava, perché aveva l’impressione che in qualche modo gli altri si aspettassero qualcosa da lei, se non un sì, almeno un “Lo ero”. Ma era sola. Era sempre stata sola. Aveva sognato per anni il primo bacio, ma non era ancora arrivato. Marta, la sua migliore amica, era la sola a saperlo davvero. Con tutti gli altri evitava l’argomento. Ed ora c’era Matteo. “No. Tu?”. Sorrise. “Non è una delle mie priorità”. Non sapeva come interpretare la sua risposta, ma inevitabilmente sentì chiudersi violentemente un portone della speranza. Non di baciarlo. Di innamorarsi. In fondo pensava che avrebbe trascorso quella vacanza con i suoi genitori, e invece era lì, seduta sugli scogli con un ragazzo. “E quali sono le tue priorità?”, “Devo ancora capirlo per bene”. E anche Alice in qualche modo stava cercando di capire le sue priorità. Forse nel posto sbagliato, chi lo sa.
Continua…
Capitoli precedenti:
● https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/08/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-primo/
● https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/09/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-secondo/
● https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/10/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-terzo/
● https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/11/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-quarto/
● https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/12/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-quinto/
● https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/13/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-sesto/
● https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/15/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-ottavo/
Spero di poterti leggere al rientro.
Il titolo è accattivante.
IN OT
Grazie per quanto hai voluto lasciarmi…
Grazie a te perché mi segui con interesse, davvero :))
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“Non è una delle mie priorità”
È una risposta fantastica, un vero colpo di scena… Apre mille interrogativi ☺️
Complimenti 👍
Grazie infinite! Il fatto che ti stia interessando mi fa piacere, davvero, non ho mai pubblicato un racconto a puntate e mi sono accorta che è difficile creare suspense 😉
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