Un improvvisato racconto estivo – Capitolo sesto

Nel pomeriggio il sole andava e veniva, compariva e si nascondeva, ma la spiaggia pareva sempre più affollata. Alice era insofferente, dopo così poco tempo già avrebbe tanto voluto tornare a casa, vedere Marta, chiacchierare, fare shopping con lei, e invece era costretta lì, a fingere di rilassarsi. Il fatto è che non voleva per nulla rilassarsi, lo odiava. Decise di fare il bagno, nonostante l’acqua sembrasse tremendamente fredda. Si immerse fino alle cosce con suo padre, cercando di evitare gli sguardi di un girotondo di ragazzi intenti a giocare a pallavolo, e pregando con tutte le sue forze che il pallone non capitasse dalle sue parti. Lo aveva appena pensato, quando la investì una pioggia di schizzi gelidi e dolorosi come aghi, si voltò, e non c’era un ragazzo che non la stesse guardando con un enorme sorriso insopportabile. “Palla!”. Si mosse da ippopotamo e scagliò la palla verso il gruppo agitato con una voglia matta di scomparire sott’acqua. “Ma proprio a me?!”, “Eh beh, ce l’hai fatta”, “Sì, certo…”. Alice si chiedeva se nessuno fosse in grado di capirla o la stessero tutti prendendo in giro. Tornando alla spiaggia si accorse che il vento si era alzato, e aveva spazzato via ogni residuo di nuvola minacciosa, anzi, le temperature parevano quelle di una giornata di inizio agosto. Si asciugò la faccia nell’asciugamano e ci si avvolse come se le sue dimensioni minute potessero raddoppiare solo tirandolo, ma niente, non funzionava. Si stese sul lettino, al sole, e con gli occhi chiusi sentiva una voce familiare, maschile, e ancora un po’ infantile, chiamare il padre, facendo rimbalzare il pallone tra le mani. Era lui, il ragazzo dell’ombrellone di fronte. “Dai, papà, andiamo?”, “Perché non chiedi a qualche ragazzo, qualcuno della tua età?”. L’uomo un po’ ciccione non pareva intenzionato ad alzarsi. “E a chi? Dai, papà, vieni tu”, “Voglio stare sdraiato almeno un po’, dopo vengo”. Alice aveva aperto gli occhi già da un po’, e lo vide sbuffare scocciato e sedersi all’ombra, giocando con il pallone nei pochi centimetri tra i suoi piedi. Lo stava guardando, forse senza nemmeno rendersene conto. E questa volta anche lui la guardava, a tratti, voltando gli occhi nell’angolino per non farsi notare. Poi fu un attimo, suo padre si mise a sedere di fronte a lui, e osservandolo posò gli occhi su Alice, che chinò la testa, come una bambina che gioca a nascondino. “Perché non lo chiedi a quella ragazza, se le va di giocare?”. Lo disse abbastanza forte, in modo che Alice sentisse, e potesse riflettere sulla risposta da dare, mentre i suoi genitori non persero tempo e approvarono al suo posto la proposta. Lui se ne stava immobile all’ombra, con le spalle curve e il pallone sempre tra i piedi. Erano quei momenti imbarazzanti che Alice odiava, perché quel ragazzo stava aspettando lei. Si mise a sedere anche lei sul lettino, e disse timidamente “Va bene”. Non sapeva nemmeno a chi lo stesse dicendo, se a sè stessa, ai suoi genitori, all’uomo davanti a lei, o… no, al ragazzo no. Non era nemmeno certa che volesse giocare con lei, con una ragazza, o che l’avesse vista ora in piedi davanti al suo ombrellone. Si sentiva enorme, così. “Dai, andate”. Raggiunsero la riva, che cominciava a liberarsi dalla massa di gente che passeggiava. “Come ti chiami?”, “Alice”. Dopo secondi interminabili si ricordò di chiedere “Tu?”, “Matteo”. E da quel momento regnò il silenzio. Per un tempo indeterminato rimasero a calciare il pallone avanti e indietro, con una lentezza che Alice non tollerava. Forse dopo una mezz’oretta, forse di più, fu lui, Matteo, a bloccare il pallone tra le mani e a dire “Mi sa che devo tornare”. “Sì”, rispose. Ma si domandava se anche con suo padre calciasse il pallone a rallentatore, e in un silenzio tombale.

Continua…

Capitoli precedenti:

https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/08/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-primo/
https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/09/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-secondo/
https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/10/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-terzo/
https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/11/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-quarto/
https://ilmondodelleparole.wordpress.com/2016/08/12/un-improvvisato-racconto-estivo-capitolo-quinto/

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