Festival di Sanremo 2016

Arriverò per ultima, e con un post abbastanza inutile a riguardo, ma siamo in Italia, ed è tradizione che dura dal 1951, tant’è. Si è concluso il festival di Sanremo senza troppi incidenti di percorso, nessuno ha lanciato gli spartiti o ricevuto ondate di fischi. Poco male. Non starò qui a elencare le canzoni in gara, a dare giudizi o sentenziare, in fondo non è il mio ruolo e non ho nemmeno seguito a fondo il festival. Un elogio a Carlo Conti sempre sul pezzo, questo sì, e un altro a Virginia Raffaele, con un guardaroba che spazia da Sabrina Ferilli a Carla Fracci, da Donatella Versace a Belén Rodríguez. E altra piccola aggiunta, quest’anno il tema era color arcobaleno, simbolo dei movimenti LGBT, a sostegno del decreto sulle unioni civili. Ma c’è da dire che il palco dell’Ariston è fatto di musica, tanta musica, e c’è ogni anno chi apprezza e chi sostiene di non averlo nemmeno guardato di striscio. Sta di fatto che anche nel 2016 più di dieci milioni di spettatori hanno assistito alla gara. Un caso? Forse no. Ma quando da sessantasei anni, su quel palco si susseguono generazioni di cantanti, vecchie e nuove, bravi e meno bravi, particolari e anonimi, allora forse è giusto dedicare qualche parola. O qualche piccolo estratto per raccontarlo.

E vorrei tornare indietro
Per fermare quell’istante
In cui mi son sentito forte
Forte come un gigante

E non è facile mentirti
Non sono mai stato capace
A far l’amore senza amore
(Infinite volte – Lorenzo Fragola)

La borsa di una donna pesa come se ci fosse la sua vita dentro

La borsa di una donna che può rivelare i suoi segreti in un momento
E forse nella tua distrattamente la sua vita c’è rimasta dentro
(La borsa di una donna – Noemi)

Che cosa poi ti aspetti
Di trovare di diverso da noi due

Ti chiedo scusa sì ma parto
Restare qui non ha più senso
Se mi sussurri scusa resto
(Via da qui – Giovanni Caccamo e Deborah Iurato)

E mi dirai che un padre
Non deve piangere mai
Non deve arrendersi mai
Tu mi dirai che un uomo
Deve sapere proteggersi…

Io ti dirò che un uomo
Può anche sbagliare lo sai
Si può sbagliare lo sai
Ma che se era vero amore
È stato meglio comunque viverlo
(Un giorno mi dirai – Stadio)

Viviamo tempi troppo austeri
Siamo animali di città

Se un giorno un’altra vita arriverà
Mi sono già promessa di non viverla in città e quindi
Di ogni giorno prendo il buono
Tanto a cosa serve a un uomo
Svegliarsi e dire che oggi non andrà
(Guardando il cielo – Arisa)

Il primo amore non si scorda mai
Siamo il prodotto di gioia e dolore
Di segni che lascia la vita
Figli di sogni segreti perduti nel vento

E niente sappiamo di noi ma non dimentico
Non ti dimentico
Il primo amore non si scorda mai
(Il primo amore non si scorda mai – Enrico Ruggeri)

Semplicemente anche un fatto da niente
Attraversato dalla corrente nello spazio e nel tempo
Nasce piccolo infinitamente
Poi diventa troppo importante
(Semplicemente – Bluvertigo)

Lo stato non ci sente, specialmente a noi del Sud

E anche se sto palazzo mo’ cade a pezzi a’ signor’ vo’ semp’ ‘e sold

Un giorno saremo felici, quel giorno io spero che non sia lontano,
Non dimentico mai le radici, perché in questa terra c’è scritto chi siamo
(Wake up – Rocco Hunt)

Dimmi dove si nasconde
La promessa libertà
Questi fiori fra le onde
Chiedono pietà
Non più guerre e religioni
Ma un’altra vita un sogno in più
(Blu – Irene Fornaciari)

Come può succedere
Che una cosa semplice
Quando tutto è sempre uguale
Tutto quanto può cambiare
(Ora o mai più (le cose cambiano) – Dolcenera)

C’è chi si è perso dietro un muro e chi va avanti per il suo, c’è chi ha la forza tutti i giorni e poi combatte il buio

E guarda come cambia tutto quando sei distante
E la voglia di sentirti grande
(Quando sono lontano – Clementino)

A noi bastava solo l’amore
Il resto ci poteva mancare
Per ridere scherzare
(Cieli immensi – Patty Pravo)

Qualcuno è già partito è andato via senza lasciare traccia
Qualcuno è ritornato per metterci la faccia
Qualcuno si è sentito male per i troppi vizi
Qualcuno ha perso la partita ma non ha subito i fischi
Qualcuno non ha mai provato amore nel suo vivere
Oppure lo ha provato ma non lo sa descrivere…
(Finalmente piove – Valerio Scanu)

È la prima volta che mi capita
Prima mi chiudevo in una scatola
Sempre un po’ distante dalle cose della vita
Perché così profondamente non l’avevo mai sentita

E non sentire più tensione solo vita dentro di me
Nessun grado di separazione
Nessun tipo di esitazione

Non c’è più nessuna divisione
Nessuna esitazione
Siamo una sola direzione in questo universo
Che si muove
(Nessun grado di separazione – Francesca Michielin)

Il tuo corpo è la somma
Di tutti i desideri,
La tua testa il racconto di ciò che sei
E di quel che eri

E non è mica la fine
Semmai dovessimo sbagliare

Le circostanze fanno la differenza,
Capovolgo la distanza che si azzera
(Noi siamo infinito – Alessio Bernabei)

Qualche volta c’è chi ride perché sei nel fango
E chi gode a farti male per il gusto che c’è
Può succedere che un diavolo ti stia tentando
Puoi trovare sempre un angelo che poi ti salverà

E per fortuna che torna sempre un po’
Voglia di sorridere
Un bel giorno arriverà da te la felicità
(Sogni e nostalgia – Neffa)

L’amore non è una colpa
Non è un mistero
Non è una scelta
Non è un pensiero

Lo so… l’amore è spudorato
L’amore è egoista

E allora io preferisco sognare
Perché da qui la realtà si nasconde meglio che
Sotto il diluvio universale
(Il diluvio universale – Annalisa)

Parlami perché ti so ascoltare
Anche se poi non so che dire
Di un amore che fa pugni senza guanti
Di ritorni che han sapore di partenze
Di un cuore che ha più stanze di un albergo

E basterebbe solo sporcarci di parole
Leggendoci negli occhi
(Di me e di te – Zero assoluto)

Soltanto mezzo respiro ancora
Per dare un senso ai ricordi
Per un passo in avanti
Perché odiarci non serve più

Ti ritroverò per sempre tra le frasi senza tempo
Dietro un angolo del cuore
(Mezzo respiro – Dear Jack)

San Paolo, San Paolo, per fortuna che il Signore ti è apparso
Perché tu perseguitavi i cristiani
E giustamente lui ti ha detto stop stop stop

Tubero che mediti tranquillo sotto terra
Finché c’è una mano nerboruta che ti afferra
Tu dici “No no no”, poi dici “Forse forse forse”
Poi ti lasci prendere
E ti abbandoni a questo mio pelapatate
Accompagnato dal tuo amico topinambur

E il messaggio che noi qui vogliam comunicar con questi ritornelli è:
Vincere l’odio
(Vincere l’odio – Elio e le storie tese)

A ogni canzone la sua dignità.

4 pensieri su “Festival di Sanremo 2016

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